La Storia
Prestigiosa
e antica
residenza nell’amena e verdissima valle di Marcellise,
ubicata a soli
10 km dalla città di Verona, la villa è un
edificio ricco
di tradizione sin dalla preistoria. Nel parco attorno alla villa sono
stati ritrovati alcuni reperti come punte di lancia, di freccia,
raschiatoi etc., testimonianza di un insediamento umano in epoca
paleolitica e neolitica del tutto analogo a quello scoperto sulla
sommità del vicino colle di S. Briccio.
Approfonditi
studi storici
hanno evidenziato l’origine romana della colonia insediatasi
nella
valle di Marcellise (Villa Marcelli, toponimo
derivante dal
patronimico di una famiglia consolare). Insediamento, questo,
diramatosi da quelli preesistenti del vicino centro abitato di S.
Martino Buon Albergo (km 3,5), dove tuttora esiste la stele romana
dedicata al Bonus Eventus, cioè al dio
romano della
Fortuna.
Nella
villa, elementi
architettonici di probabile origine romana sono individuabili in un
tronco di colonna, in una trabeazione marmorea e, probabilmente, nelle
colonne portanti della grande loggia al piano terreno. Questi elementi
dimostrano la preesistenza di una costruzione di epoca romana che
doveva seguire lo sviluppo lineare dell’imponente muro di
base tuttora
esistente nell’attuale cantina, sul quale è stata
poi innalzata
la costruzione medievale. Si può avanzare
l’ipotesi che le varie
componenti architettoniche romane, cui si somma l’assoluta
perfezione
tecnica dell’esecuzione di varie parti in pietra della
muratura, siano
i resti di un piccolo tempio romano, unico edificio adibito nella
vallata al culto, data anche l’antica topografia, oggi
modificata, che
faceva confluire tutte le strade alla località della villa,
come
se si trattasse appunto di un luogo di culto.
I
SECOLI XVI-XVIII
Del
periodo medievale
rimangono numerose tracce, ma è nei secoli XVI-XVIII che la
costruzione viene ad assumere l’attuale connotazione
architettonica.
Viene costruito il forno con diritto dominicale di panificazione
già citato nel cabreo del 1769, tuttora conservato nella
villa;
si colloca sul tetto il piccolo campanile a vela con la caratteristica
campana in bronzo, risalente al primo seicento, collegato ad una
cappella gentilizia oggi perduta.
Dal punto
di vista
architettonico l’intervento più importante
è il restauro,
avvenuto nel 1675, della grande loggia al piano terreno. Nel secolo
XVIII, dopo il 1769 (ne fa fede l’illustrazione della
facciata sud
raffigurata nel cabreo), fu effettuata la costruzione
dell’intera ala
d’angolo a ovest, con l’elegante balconata e il
completamento della
struttura attuale.
I
SECOLI XIX-XX
A partire
dalla fine del XIX
secolo, la villa subì pesanti manomissioni, soprattutto
nella
struttura rinascimentale, tanto che la grande loggia e il loggiato
superiore vennero murati, adibendoli a stalla e ad altri usi agricoli.
La famiglia Peruzzi, attuale proprietaria del complesso,
effettuò,
già
all’atto dell’acquisto (nel 1929), radicali
restauri diretti
dall’architetto Giovan Battista Salvi,
dall’ingegnere Eugenio Salvi e
dal pittore veronese Angelo Zamboni. Durante la seconda guerra mondiale
la villa ospitò molte famiglie di sfollati, e tra il 1944 e
il
1945 fu occupata da truppe tedesche della divisione Goering. I
restauri, sempre a cura dei proprietari, si sono susseguiti nel tempo,
fino all’ultimo intervento, che ha dato l’assetto
attuale alla dimora.
VISITATORI
ILLUSTRI
Nel
secolo XIX, durante la
seconda campagna d’Italia napoleonica, soggiornò
nella dimora
Sua Altezza Imperiale il Principe Eugenio Beauharnais, futuro
viceré d’Italia, del quale si conserva ancora
nella villa un
raffinato e prezioso dono ricordo. Sotto il governo asburgico del Regno
Lombardo-Veneto la villa fu residenza dell’ultimo
podestà
austriaco di Verona, Edoardo De Betta, membro dell’Accademia
di
Agricoltura Scienze e Lettere di Verona, scienziato e umanista di
valore, autore di numerose pubblicazioni scientifiche. In
qualità di Podestà di Verona, Edoardo De Betta
ricevette
alla Villa Sogara la visita ufficiale delle Loro Maestà
Imperiali e Reali Francesco Giuseppe I ed Elisabetta
di Austria-Ungheria.